Il Giardino dei Musi Eterni by Bruno Tognolini

Il Giardino dei Musi Eterni by Bruno Tognolini

autore:Bruno Tognolini [Tognolini, Bruno]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy & Magic, ebook, Juvenile Fiction
ISBN: 9788893811507
Google: e2nlDQAAQBAJ
editore: Salani
pubblicato: 2017-02-01T23:00:00+00:00


13

Guai a chi lo tocca!

La mattina dopo, ai primi chiarori dell’alba, Ginger si avviò al boschetto dei tigli in cerca del gufo Saturnus.

I due giorni che il Saltafossi s’era dato per la ricerca dei Mezzovivi in città erano trascorsi. Pesantemente, per quanto la riguardava. Non aveva avuto tempo né spazio mentale per pensare a quei peluche mostri nemmeno un istante, travolta da chip, scanner, Anagrafe degli Animali e aree verdi per sgambamento cani. I cinque che avevano partecipato a quella riunione, così opprimente ma forse così utile, erano davvero un po’ intossicati di cose umane. C’era bisogno di almeno un giorno intero di riposo nel Tutti Ovunque e Sempre, casa degli Àniman, prima di poter rimettere piede nel Tu Qui e Ora, casa degli uomini. E così la ripresa dei lavori, per la Centrale Operativa Ficcamusi, era stata rimandata a quella sera.

Ginger ne approfittò per portare un po’ più avanti l’altra sua pista.

Giunse al boschetto, scrutò le fronde. Eccolo lì l’uccellaccio, stesso ramo di due mattine prima, stesso testone un po’ insaccato nelle piume del collo, stessa aria assonnata e satolla di stragi notturne. Ginger sedette, ritta e quieta, e dopo pochi istanti tossicchiò.

«Ehm... Eccomi, signore».

«Eh?... Come?... Ah già! La gatta curiosa di cose umane. Bene, bene...»

Ci fu un silenzio, che Ginger interpretò rispettosamente come pausa di pensiero. Finché non cominciò a sospettare che il gufo stesse in realtà prendendo sonno.

«E dunque, signore?»

Saturnus si riscosse.

«E dunque nove! Il risultato della ricerca è nove».

«Nove... peluche Mezzovivi?»

«Quello è un buon nome, gatta. Per essere sincero, non contavo di dedicare a quest’affare più di qualche minuto. Mi son detto: il capriccio di una gatta annoiata e presuntuosa...»

«Ma signore, le assicuro...» protestò Ginger, soffocando le prime tre risposte che le venivano.

«Lasciami continuare! Non contavo, ti ho detto» il gufo scandì: «Non – contavo! Poi però nel primo volo di prova ne ho visto uno, in una cameretta. Mi sono avvicinato, ho visto gli occhi».

«E dunque, signore?»

«E dunque niente, hai ragione tu. In cinquant’anni di vita mia, e milioni di altra vita dei miei padri, non ho mai visto creature... o cose simili. Qualunque cosa siano, vanno tenuti d’occhio».

«Sono felice che sia d’accordo con... me, signore» disse Ginger, lasciando che la sua voce marcasse il punto in cui taceva le parole: ‘con me... gatta annoiata e presuntuosa’.

Con gentilezza concluse: «E dunque cos’ha fatto?»

«Ho scatenato stormi interi di stupidi merli e piccioni nelle ore del giorno, e di stupidi pipistrelli nella notte. Hanno guardato attraverso tutte le finestre della città. Sono nove».

«Nove peluche Mezzovivi?»

«Esatto. O almeno nove i miei uccelli ne hanno visti. Può darsi che ce ne sia qualche altro ficcato in qualche angolo, o chiuso in qualche armadio. Ma intanto quei nove ci sono».

«Grazie, signore, le sono debitrice. E forse non solo io. E... i loro bambini?»

«I cuccioli umani, già... anche di loro mi avevi chiesto. Ebbene, pare che quegli stupidi bambini siano ancora più stupidi, con quei cosi infernali in mano. Istupiditi e tristi, adirati e impauriti. Così mi hanno detto gli uccelli».

«La ringrazio ancora, signore.



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